CONTROLLO DELLA FILIERA DI FORNITURA: DA IMPEGNO VOLONTARIO A OBBLIGO NORMATIVO
In un’atmosfera di grande interesse, lo scorso 27 giugno si è svolto il workshop di riservato agli associati sul tema della gestione della sostenibilità lungo la supply chain, un argomento particolarmente caldo a seguito dell’approvazione della normativa europea CSDDD – Corporate Sustainability Due Diligence Directive. Come ha ricordato in apertura la Presidente Marisa Parmigiani, è evidente che la Commissione Europea, attraverso la spinta normativa, intende operare come trasformatore globale delle catene di valore.
Il primo intervento con Davide Dal Maso e Fulvio Rossi di Avanzi ha approfondito l’esperienza dell’Osservatorio Italiano Imprese e Diritti Umani, che dal 2023 indaga politiche e strategie all’interno delle aziende. Insieme a Fulvio Rossi hanno delineato una situazione che ancora presenta margini di fragilità: il 50% delle società, per esempio, ha politiche sui diritti umani, ma solo un terzo di questo gruppo afferma l’esistenza di un processo di due diligence.
Marta Pieri di Oxfam Italia ha poi approfondito il ruolo di primo piano delle attività di engagement, seguita da Alberto Sartori di TÜV SÜD che ha illustrato il ruolo delle certificazioni. Infine, Roberto Randazzo di Legance ha chiuso il workshop con una panoramica sulle principali normative europee: due diligence, reporting di sostenibilità, green claims, iniziative che partono da un comune denominatore, mirano agli stessi obiettivi e impattano in maniera decisa sulla governance delle aziende.
Ora più che mai, la resilienza delle imprese passa dalla capacità di rimanere al passo della transizione sostenibile, un ambito sul quale il manager della sostenibilità ha un ruolo chiave.
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