LA RILEVANZA DEI FATTORI SOCIALI, UN WORKSHOP DEDICATO ALLA S DI ESG
Cosa significa integrare la dimensione sociale nelle strategie aziendali, e in modo strutturato? Per approfondire il valore della “S” in ESG, la nostra associazione ha organizzato un workshop riservato agli associati e alle associate.
Guarda qui la playlist sul nostro canale YouTube con i contributi video e il reportage dell’incontro.
La Presidente Marisa Parmigiani ha aperto con un dato chiaro: la dimensione sociale è ancora poco valorizzata nei bilanci, nonostante l’interesse crescente degli stakeholder. Eppure, l’impresa può essere un potente motore di trasformazione sociale.
Ma come si traduce questo scenario in obblighi concreti per le imprese? Francesco Pozzoni di EY Climate Change and Sustainability Services ha mostrato come l’evoluzione normativa stia spingendo le aziende a considerare l’impatto sociale lungo tutta la catena del valore, dalla tutela dei diritti umani alla gestione dei talenti.
Quando si parla di sostenibilità sociale, però, non si può prescindere dal valore degli standard. Claudia Strasserra, di Bureau Veritas Italia, ha guidato il pubblico attraverso il mondo delle certificazioni, strumenti chiave per passare da iniziative isolate a strategie misurabili e coerenti.
Ma quali sono oggi le vere priorità delle aziende? Elisa Rotta ha presentato i dati dell’Osservatorio sulla sostenibilità sociale d’impresa di Fondazione Sodalitas: il lavoro dignitoso, la parità di genere e il benessere dei dipendenti sono al centro dell’attenzione. Proprio i dipendenti risultano essere gli stakeholder più coinvolti, seguiti da clienti, consumatori e comunità locali. Tuttavia, la misurazione dell’impatto sociale resta una sfida, soprattutto rispetto alla valutazione dei progetti esterni.
Come si può quindi tradurre tutto questo in azioni concrete? In una tavola rotonda finale, quattro manager della sostenibilità hanno condiviso esperienze che fanno la differenza.
Letizia Caccavale di Danone ha raccontato come l’azienda, lavorando fianco a fianco con i dipendenti, abbia sviluppato politiche di welfare avanzate, che vanno ben oltre i requisiti di legge: dal supporto psicologico ai percorsi di rientro dalla maternità fino alle nuove iniziative per caregiver.
Mario Dispoto di Intesa Sanpaolo ha presentato il Fund for Impact, un fondo che offre credito a chi normalmente non avrebbe accesso ai finanziamenti, come studenti e madri lavoratrici, con un sistema di misurazione d’impatto rigoroso.
Ma l’impegno sociale delle imprese non si ferma ai dipendenti e ai clienti. Chiara Faenza di Coop Italia ha raccontato come il rapporto con i fornitori, spesso localizzati in contesti complessi, non può essere basato solo su vincoli contrattuali: deve diventare un percorso di crescita condivisa, fondato su dialogo e coinvolgimento.
Infine, c’è il legame tra impresa e comunità. Lucia Martina di EY Corporate Responsibility and Sustainability ha parlato del volontariato di competenza a supporto di organizzazioni e iniziative sociali, un programma che nel 2024 ha coinvolto 2.000 dipendenti in Italia, con un impatto positivo su persone e famiglie.
Da queste quattro storie emerge un unico messaggio: la sostenibilità sociale è una leva strategica per costruire valore reale, dentro e fuori le aziende.