PUBBLICATO IL POSITION PAPER SULLA CSRD DI SUSTAINABILITY MAKERS

10 Gen, 2024 | NEWS

20 dicembre 2023 – Nell’autunno 2023, Sustainability Makers ha organizzato un tavolo di lavoro tra gli associati sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), per esaminarne approfonditamente implicazioni e opportunità: la possibilità di avere un dialogo aperto e costruttivo tra i professionisti della sostenibilità su uno dei temi chiave per la professione ha avuto un riscontro straordinario con circa 70 associati partecipanti e l’elaborazione di un documento di sintesi disponibile qui che evidenzia cinque highlights di seguito riportati.

Quali le riflessioni principali emerse? In primo luogo, la CSRD avrà un impatto differente sulle diverse categorie di imprese: per le aziende già impegnate nella rendicontazione di sostenibilità, potrebbe costituire un’opportunità per rafforzare e ottimizzare le proprie politiche di sostenibilità; per le imprese di grandi dimensioni alle prime armi nella rendicontazione sostenibile, invece, si prevede un accelerato cambiamento culturale e notevoli sfide operative, con la necessità di sviluppare nuovi sistemi e processi di raccolta dati per adeguarsi ai requisiti della nuova normativa; infine, per le piccole e medie imprese che si trovano ancora agli albori della rendicontazione sostenibile, le sfide imposte dalla CSRD potrebbero rivelarsi particolarmente ardue, necessitando di innovazioni e cambiamenti strutturali profondi.

In secondo luogo, l’attività di rendicontazione richiesta dalla CSRD si presenta come un efficace strumento di trasformazione, capace di rivedere e potenziare il funzionamento di un’azienda. La sua capacità di influenzare positivamente le pratiche aziendali rende auspicabile che coloro che si occupano della rendicontazione di sostenibilità siano protagonisti anche di un processo di pianificazione della sostenibilità, contribuendo così in modo significativo all’integrazione degli aspetti socio-ambientali nell’intera strategia aziendale.

In terzo luogo, la CSRD rappresenta una significativa svolta nel contesto della rendicontazione aziendale, imponendo una crescente richiesta di competenze tecniche nell’ambito della sostenibilità e della sua rendicontazione. La nozione di doppia materialità, per esempio, richiede un’ampia prospettiva e una comprensione approfondita sia delle dinamiche interne aziendali sia di quelle esterne. Inoltre, la CSRD introduce l’adozione di nuovi standard obbligatori noti come European Sustainability Reporting Standards. La gestione della rendicontazione si configura come un processo complesso e articolato che va oltre la mera comprensione degli standard, richiedendo una competenza approfondita per la loro corretta implementazione, attentamente adattata al contesto specifico di ciascuna azienda.

In aggiunta, la CSRD introduce nuovi requisiti di reporting per le imprese, imponendo, tra gli altri, l’obbligo di integrare l’informativa di sostenibilità in una sezione dedicata all’interno della relazione sulla gestione. Questo nuovo scenario solleva una questione fondamentale riguardo all’attestazione dell’informativa di sostenibilità: dovrebbe provenire dalla figura responsabile della gestione delle informazioni di natura economico-finanziaria o dal responsabile della sostenibilità? Una decisione cruciale che richiede una valutazione attenta delle competenze richieste. Considerando la diversità e specificità delle aziende, nonché i differenti stadi di integrazione della sostenibilità, è opportuno concedere un margine di libertà alle imprese nello scegliere chi dovrà essere la persona responsabile dell’informativa di sostenibilità. La flessibilità organizzativa non solo consentirà alle aziende di definire autonomamente la persona fisica designata all’attestazione, ma offrirà anche la possibilità di adattare tale scelta sulla base delle competenze già presenti all’interno dell’azienda.

Infine, è emerso l’urgente bisogno di istituire soluzioni che consentano alle PMI di affrontare con successo le sfide introdotte dalla CSRD. La condivisione di esperienze positive, insieme all’offerta di risorse pratiche e linee guida, emerge come elemento chiave per motivare le PMI a considerare la sostenibilità non solo come un obbligo, ma come una leva strategica vantaggiosa per la crescita e la prosperità a lungo termine. Parallelamente, l’accesso ad agevolazioni finanziarie, attraverso prestiti agevolati o finanziamenti dedicati, potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel mitigare l’onere finanziario associato all’adeguamento alla CSRD.

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